Il progetto “Una vicinanza possibile” è nato con l’obiettivo di individuare nuove opportunità da integrare al percorso comunitario come esperienze riparative per gli adolescenti accolti nelle nostre Comunità Teen, sollecitando una risposta attiva da parte della cittadinanza.
Sulla scia di un fenomeno spontaneo osservato in questi anni di attività, il progetto ha quindi contribuito attraverso azioni mirate ad attivare una rete di soggetti adulti che, con ruoli e finalità diverse, ruotassero attorno ai ragazzi accolti al fine di offrire loro la possibilità di costruire nuove relazioni significative.
Tra le persone che hanno scelto di attivarsi al fianco dei nostri ragazzi c’è Chiara (nome di fantasia), che dopo aver partecipato all’incontro di presentazione del progetto, ha voluto proseguire con la formazione per poter progressivamente essere inserita come volontaria all’interno della struttura. Come per tutte le persone che hanno intrapreso questo percorso, l’inserimento è avvenuto inizialmente attraverso il coinvolgimento in attività di gruppo, come uscite ludiche o momenti conviviali in Comunità, sempre con il supporto degli educatori in turno. Entrare in gruppo permette, infatti, di dare spazio alla spontaneità delle relazioni e di fare in modo che la sintonia tra ragazzi e volontari possa emergere serenamente come e quando ha senso che accada, senza forzature.
Così è successo tra Chiara e Federica (nome di fantasia) che, pur essendo timidissima, ha visto in questa volontaria una figura con cui trascorrere con piacere il tempo e, piano piano, aprirsi. Inizialmente sono state le attività sportive a creare un legame più stretto tra loro: Chiara si è infatti offerta di accompagnare Federica a pallavolo e a danza, e il viaggio in macchina insieme è diventato, settimana dopo settimana, un momento di chiacchiere e di confronto sempre più atteso. La ragazza ha cominciato così a percepire il piacere e l’unicità di quello sguardo dedicato solo a lei, di avere qualcuno che l’aspettava e faceva il tifo. Dopo qualche mese Federica ha chiesto se Chiara avesse piacere a diventare la sua “volontaria speciale”, un titolo che i nostri Teen usano attribuire ad adulti diversi dagli educatori di Comunità con i quali stanno instaurando un legame più stretto che vogliono un po’ gelosamente proteggere.
Ed è così che, gradualmente, le attività condivise e il tempo trascorso insieme aumentano, le due si conoscono sempre meglio e Chiara racconta anche un po’ di più della sua famiglia, di suo marito, delle sue figlie e della casa al mare dove spesso vanno nel weekend. Federica ascolta i racconti sempre con grande piacere, ma forse anche con una punta di tristezza per quel mondo che non le appartiene. Chiara coglie questo suo sentimento e chiede agli educatori il permesso di portarla al mare. Una volta rientrata in Comunità, Federica racconterà di questa giornata come una delle esperienze più belle della sua vita, in cui ha superato la timidezza e vissuto appieno ogni minuto.
Questa gita ha portato ad un ulteriore punto di svolta, soprattutto per Chiara, che si rende conto di voler coinvolgere di più anche la sua famiglia in questo percorso. Un passaggio che richiederà molta delicatezza, ma che potrebbe rendere la loro relazione ancora più significativa.
Cogliamo l’occasione per ringraziare la Chiesa Valdese che sostiene questo progetto con i fondi Otto per Mille.